Anche l'occhio vuole la sua parte: la congiuntivite allergica

La congiuntivite allergica è definita come infiammazione della congiuntiva. Si distinguono diverse forme: stagionale e perenne sono le forme più frequenti, più rare la forma Vernal, atopica e gigantopapillare. La forma stagionale è determinata da allergeni quali ad esempio pollini di graminacee, quindi presenti esclusivamente in un determinato periodo dell’anno; la forma perenne, al contrario, è determinata da allergeni presenti tutto l’anno, quali acari della polvere ed epitelio di animale. La presentazione è in genere bilaterale, con comparsa di iperemia congiuntivale ed essudazione. La forma stagionale è caratterizzata da sintomi comuni quali prurito oculare, lacrimazione e senso di bruciore; in casi più gravi e rari si possono associare fotofobia e offuscamento della vista. La forma perenne è caratterizzata dalla stessa sintomatologia presente in modo persistente ma di grado più lieve. Generalmente si associano a rinite allergica, configurando il quadro di rinocongiuntivite allergica. La diagnosi si fonda su anamnesi ed esame obiettivo, supportati da test allergologici cutanei (skin prick test) ed indagini di laboratorio quali dosaggio delle IgE specifiche su sangue: questi, in particolare, permettono di individuare l’allergene responsabile della sintomatologia nel soggetto sensibilizzato. Per entrambe le forme, la terapia è locale e si basa sulla somministrazione di antistaminici topici in forma di collirio. Inoltre è importante che il soggetto sensibilizzato attui una corretta profilassi ambientale in modo tale da prevenire queste forme di congiuntivite allergica. Sebbene possibili, le complicanze oculari sono piuttosto rare.

Cheratocongiuntivite Vernal

La cheratocongiuntivite Vernal, più rara, è una forma cronica che interessa sia la congiuntiva che la cornea e si presenta soprattutto durante la stagione primaverile. Nonostante la stagionalità, non esiste nessuna correlazione con l’esposizione ad allergeni specifici. Infatti, solo nel 50% dei casi si ha una sensibilizzazione allergica. La diagnosi si base sul riscontro di segni clinici specifici quali iperemia congiuntivale, ipertrofia papillare (diametro < 3 mm) a livello della congiuntiva tarsale, papille giganti tarsali superiori (diametro > 3 mm) e papille a livello del limbus (noduli di Trantas). La terapia prevede norme comportamentali (es. utilizzare lacrime artificiali, indossare occhiali da sole, lavare frequentemente volto e mani) e l’uso di corticosteroidi topici in forma di collirio per cicli brevi (3-5 giorni) ripetibili 3-4 volte all’anno. In caso di lesioni corneali acute, l’uso dei corticosteroidi è imprescindibile al fine di evitare esiti cicatriziali. Nelle forme lievi-moderate può essere sufficiente l’uso di colliri antistaminici in associazione ai corticosteroidi topici. Nelle forme gravi, che richiedono numerosi cicli di corticosteroidi topici, si utilizzano immunosoppressori topici, sicuri in quanto privi di effetti collaterali sistemici. Tale forma di congiuntivite tende a risolversi spontaneamente dopo la pubertà.

Cheratocongiuntivite atopica

La cheratocongiuntivite atopica si presenta in soggetti con familiarità per atopia (eczema o asma), tendenzialmente in età adolescenziale. I sintomi si presentano soprattutto in estate e inverno e sono rappresentati da sensazione di corpo estraneo e fotofobia associati spesso alla presenza di eczema a livello palpebrale. La terapia locale si basa sull’uso di colliri a base di corticosteroidi e farmaci immunosoppressori per le forme più critiche. Qualora non adeguatamente trattata può portare a compromissione della vista, soprattutto nel caso di coinvolgimento di strutture essenziali a garantire l’adeguata trasparenza del bulbo (es. cornea).

Congiuntivite gigantopapillare

Infine, la congiuntivite gigantopapillare è una forma tipica dei giovani adulti associata all’uso frequente di lenti a contatto o alla presenza di corpi estranei, conseguente al traumatismo continuo associato ad una reazione di ipersensibilità verso il materiale del corpo estraneo e/o della lente a contatto. La sintomatologia pertanto è caratterizzata dai classici sintomi della congiuntivite allergica a cui si associano l’intolleranza alle lenti a contatto e sensazione di occhio secco. Anche in questa forma, la diagnosi è fatta dallo specialista oftalmologo per il riscontro di segni clinici specifici. La terapia consiste nella rimozione dell’agente responsabile associata all’utilizzo di colliri antinfiammatori e applicazione di lacrime artificiali.