La laringite su base virale è in genere preceduta da sintomi di infiammazione delle vie aeree superiori (raffreddore, mal di gola, febbre). L’edema della laringe e lo spasmo delle corde vocali si manifestano in modo acuto con tosse dal timbro “metallico” (o “abbaiante”, somigliante al verso di una foca), che spesso causa allarme nella famiglia.
I sintomi compaiono di solito durante la notte e si accentuano con il pianto e l’agitazione. Si possono associare anche abbassamento della voce (raucedine, disfonia) e stridore laringeo (inspirazione rumorosa); nei casi più gravi, il bambino può presentare difficoltà respiratoria con rientramenti sottocostali ed al giugulo.
Nella maggior parte dei casi si tratta più frequentemente di forme lievi o moderate, che rispondono alla terapia per via aerosolica. Tuttavia, soprattutto quando la laringite si manifesta per la prima volta, è necessario che il bambino venga visitato. E’ rara la possibilità che si verifichino complicanze, quali la sovra-infezione batterica (laringo-tracheobronchite batterica), che può portare anche ad insufficienza respiratoria.
La diagnosi è in genere clinica sulla base dei sintomi. In genere non sono necessari esami del sangue, né esami radiologici, a meno che non vi sia un sospetto di una causa batterica; in tal caso potrebbe rendersi necessario un prelievo del sangue per verificare gli indici di infiammazione e l’esame emocromocitometrico, e l’esecuzione di tamponi dalle secrezioni faringee. Talvolta può essere effettuato un tampone per ricerca dei virus sulle secrezioni nasali.
Il bambino viene sottoposto alla pulsossimetria, ovvero la misurazione della saturazione di ossigeno nel sangue tramite un saturimetro che viene posto sulle estremità degli arti.
La terapia della laringite (o “croup”) è legata alla gravità dei sintomi e si basa su tre capisaldi: aerosolterapia con corticosteroidi, eventualmente associata a somministrazione di corticosteroidi per bocca (o per via intramuscolare o endovenosa) e, nei casi più gravi, somministrazione di adrenalina per aerosol e di ossigeno.
È molto importante per prima cosa cercare di tranquillizzare il bambino sia a casa che in ospedale; l’agitazione potrebbe infatti peggiorare notevolmente il sintomo.
Nelle forme gravi ed associate a difficoltà respiratoria, è consigliato il ricovero; nei casi lievi-moderati può essere necessario trattenere il bambino per una osservazione prolungata in Pronto Soccorso.
Nelle forme batteriche, sarà necessaria la somministrazione di un antibiotico.
Comuni norme igieniche per evitare il contagio di infezioni (lavare le mani, evitare contatto con persone infette)
Evitare l’esposizione
al fumo passivo
Per le forme ricorrenti, o croniche, può essere utile escludere un’allergia respiratoria attraverso l’esecuzione dei test allergologici, o valutare la possibilità di un reflusso gastro-esofageo sottostante.