La rinite è un processo patologico della mucosa delle cavità nasali, il termine rappresenta un gruppo eterogeneo di patologie che va dal breve raffreddore su base virale, alla cronica rinite allergica in costante aumento nella popolazione mondiale.
Le forme croniche di rinite sono spesso associate a patologie bronchiali come l’asma.
Le riniti possono essere causate da allergie, infezioni, fattori infiammatori non su base allergica, fattori ormonali, ambientali e farmaci.
La rinite infettiva, o raffreddore comune, è una rinite acuta epidemica dovuta a diverse varietà di virus respiratori che si trasmettono per contagio interumano attraverso le gocce di saliva. La rinite allergica è dovuta al contatto di allergeni prevalentemente inalatori che scatenano una reazione infiammatoria a livello della mucosa nasale e talora, contemporaneamente, anche a livello della mucosa congiuntivale e bronchiale. In base all’esposizione dell’allergene la rinite allergica può essere intermittente (pollini, allergeni animali) o persistente (inquinamento indoor da acari, derivati epidermici di animali e insetti o allergeni di origine vegetale).
Detta anche “cellulare”, insieme alla rinite allergica costituisce – secondo una riconosciuta classificazione delle rinopatie – le riniti vasomotorie): la rinite non allergica a eosinofili (NARES), la rinite non allergica con neutrofili (NARNE) la rinite non allergica con mastcellule (NARMA) la rinite non allergica eosinofilo-mastocitaria (NARESMA).
Come in gravidanza e pubertà, per uso di contraccettivi o estrogeni coniugati o in caso di disordini tiroidei.
Come ACE-inibitori, beta-bloccanti, antiepilettici, neurolettici, farmaci antinfiammatori non steroidei, trattamenti locali con vasocostrittori.
Rinite da inalazione di cocaina che determina una rinite crostosa e un’ischemia tissutale fino a provocare perforazioni del setto nasale e necrosi palatale.
La rinorrea potrebbe diventare mucopurulenta per il sovrapporsi di un’infezione batterica. I disturbi gradualmente regrediscono e il raffreddore si risolve in una settimana circa, tranne nei casi in cui tende a cronicizzare o a dar luogo a complicanze come rinosinusiti ed otiti.
La rinite allergica intermittente ha dei sintomi che durano meno di 4 giorni a settimana o meno di 4 settimane, mentre nella rinite allergica persistente i sintomi durano più di 4 giorni a settimana e per almeno 4 settimane.
Si associano talora sintomi oculari (irritazione congiuntivale e lacrimazione) e bronchiali (tosse e broncospasmo).
I sintomi delle riniti non allergiche sono simili a quelli della rinite allergica persistente.
La diagnosi di rinite allergica è possibile mediante esecuzione di test allergologici cutanei PRICK o dagli esami del sangue per ricerca di IgE specifiche. La rinite non allergica viene diagnosticata mediante esame citologico nasale, poiché i normali test allergologi risultano negativi. L’endoscopia nasale mostra in questi quadri di rinite la mucosa nasale pallida con ipertrofia dei turbinati.
Il raffreddore può giovarsi di trattamenti sintomatici tra cui analgesici, vasocostrittori, antistaminici e i lavaggi nasali con soluzione fisiologica, questi ultimi utili in quasi tutte le forme di rinite.
Il trattamento della rinite allergica lieve-intermittente consiste nell’allontanamento dell’allergene e dell’irritante, una terapia con antistaminici e un trattamento con decongestionanti nasali solo per pochi giorni. Per la rinite allergica persistente e per la rinite allergica intermittente moderata-grave si associa una terapia sintomatica locale con corticosteroidi nasali ed immunoterapia specifica, meglio nota come vaccino.
Le riniti non allergiche prevedono l’uso di steroidi topici nasali e antistaminici orali.