Uno degli obiettivi fondamentali della corretta presa in carico del paziente asmatico è assicurarsi che l’esercizio fisico non venga evitato. Al contrario, i bambini asmatici possono svolgere anche attività fisica a livello agonistico, a patto che la loro asma sia sotto controllo. È noto che un allenamento quotidiano migliora la funzionalità cardiovascolare e respiratoria: l’attività̀ fisica, nel soggetto asmatico, è utile per migliorare la performance ventilatoria rinforzando i muscoli respiratori e permettendo di mantenere un peso ottimale.
I soggetti asmatici possono presentare sintomi sotto sforzo del tutto sovrapponibili a quelli dell’asma più in generale: costrizione toracica, tosse, sibili e dispnea, spesso di moderata entità, che causano l’interruzione dell’esercizio fisico, ma non un distress respiratorio importante.
In età pediatrica i sintomi sotto sforzo sono particolarmente riconducibili ad una infiammazione bronchiale non appropriatamente sotto controllo. La presenza di sintomi sotto sforzo in un bambino asmatico richiede quindi sempre una rivalutazione clinica per adeguare in primo luogo la terapia inalatoria di fondo.
Per mantenere un ottimale controllo dell’asma, anche durante l’attività fisica, è necessario in primo luogo eseguire in modo regolare la terapia inalatoria di fondo prescritta per l’asma. A questo proposito, oltre ad assicurare l’aderenza alla terapia, è bene far sì che il bambino sia seguito da un lavoro di squadra tra genitori, pediatra (o specialista curante) e istruttori i quali devono essere informati sulle condizioni di salute del bambino, sulle norme comportamentali e terapeutiche utili a evitare la crisi asmatica e, in caso di insorgenza, sulle azioni da adottare.
Inoltre, è consigliabile ridurre l’esposizione a quei fattori che possono scatenare o riacutizzare i sintomi asmatici, come gli allergeni (indoor e outdoor, come polveri, muffe, pollini, etc), l’aria fredda e secca, l’eccessiva umidità e gli inquinanti ambientali. Infine, è importante consigliare ai pazienti di effettuare un adeguato riscaldamento prima di iniziare un’attività fisica programmata.
Soltanto nel caso di una terapia di fondo adeguatamente prescritta ad un livello appropriato e correttamente somministrata può eventualmente essere indicata la premedicazione con un broncodilatatore a un bambino che continui a manifestare sintomi di asma.
Elementi importanti da considerare nella storia clinica sono l’intensità e il tipo di esercizio fisico che scatena l’asma, i tempi di insorgenza dei sintomi, le condizioni ambientali e i sintomi precisi manifestati. Il test solitamente utilizzato per formulare la diagnosi è la prova da sforzo, che consiste in 6-10 minuti di esercizio con cicloergometro o su tapis roulant. Il test viene generalmente considerato positivo se nelle spirometrie eseguite dopo l’esercizio si rileva una
riduzione significativa della funzionalità respiratoria rispetto al valore di partenza