Cronicità e Follow-Up

Quali patologie respiratorie possono cronicizzare?

Nel novero delle varie condizioni respiratorie che si possono riscontrare in età pediatrica, patologie quali la broncodisplasia polmonare, il wheezing ricorrente e l’asma bronchiale rappresentano delle entità da monitorare attentamente per la loro possibilità di cronicizzare e sviluppare complicanze nel lungo termine.

Cos'è la broncodisplasia polmonare?

Tra le tre sopra menzionate, la broncodisplasia polmonare rappresenta la prima entità che si può riscontrare temporalmente nella vita; questa condizione, caratterizzata da un alterato sviluppo polmonare di vasi ed alveoli, può condizionare il corso della vita del piccolo paziente aumentandone il rischio di ospedalizzazione per infezioni delle vie respiratorie, specialmente nei primi anni di vita, e la funzionalità polmonare stessa del paziente. Questa condizione è infatti associata ad una maggiore tendenza alla ostruzione ed iperattività bronchiale e ad una ridotta tolleranza allo sforzo nei bambini in età scolare.

Tutti i bambini con wheezing ricorrente diventano asmatici?

Solo una piccola percentuale dei bambini che presentano wheezing (respiro sibilante) ricorrente nei primi anni di vita svilupperà asma. I fattori associati ad una maggior probabilità di sviluppare asma in età scolare sono in particolare la presenza di familiarità (ad esempio un genitore asmatico) e l’esposizione ambientale ad irritanti (fumo, infezioni respiratorie, inquinanti, acari, pelo di cane o gatto, muffe). Spesso questi bambini hanno sintomi clinici caratteristici, come ad esempio la presenza di episodi di sibilo durante un momento di gioco o una risata. Il follow-up presso Centri specialistici prevede la scelta di un’adeguata terapia e il monitoraggio nel tempo del quadro clinico.

Nel caso dell’asma, che tipo di monitoraggio è richiesto in età pediatrica?

L’età pediatrica è il periodo della vita in cui si realizza lo sviluppo in soggetto adulto, di conseguenza l’asma ha la necessità di essere monitorata periodicamente, sia per adattarsi alle nuove esigenze dei piccoli pazienti che stanno crescendo, sia per monitorare l’eventuale insorgenza di complicanze che si possono perpetrare nell’età adulta.
Il monitoraggio dell’asma è primariamente clinico, basandosi sulla valutazione del livello di controllo dei sintomi: presenza di sintomi asmatici diurni per più di due volte a settimana, presenza di risvegli notturni, frequenza di utilizzo di farmaci al bisogno, grado di limitazione delle normali attività a causa dell’asma.
Contestualmente alla valutazione clinica dei sintomi, che può essere considerato lo strumento più efficace per il controllo puntuale dell’asma, viene anche associato almeno una volta all’anno un controllo spirometrico, in modo da valutare la performance polmonare del paziente ed individuare dei sottogruppi di pazienti più a rischio per una evoluzione sfavorevole della malattia.
Conseguentemente a quanto detto, la frequenza dei controlli ambulatoriali viene dettata dal grado di controllo dell’asma: i pazienti che presentano uno scarso controllo della malattia avranno la necessità di essere controllati a stretto giro, in modo da adeguare la terapia prescritta e controllarne il conseguente successo o fallimento terapeutico.

Perché è necessario il monitoraggio nel tempo delle malattie respiratorie croniche?

L’età pediatrica è un periodo peculiare per quanto riguardo il monitoraggio delle malattie respiratorie croniche, in quanto vari fattori ne condizionano il buon controllo sintomatologico e l’adeguato screening per eventuali complicanze.
Tra questi fattori si riconosce sicuramente il continuo cambiamento dei bisogni dei pazienti nelle differenti fasi della crescita: il paziente crescendo necessita di un continuo adeguamento della terapia, e monitoraggio dell’aderenza alla stessa, per meglio adattarsi alle nuove esigenze che si possono venire a determinare.
In secondo luogo, le malattie respiratorie croniche possono condizionare sia il normale sviluppo staturo-ponderale, a causa delle terapie adoperate (es. steroidi orali) e della malattia stessa, sia quello psico-sociale, a causa della perdita di ore scolastiche o difficoltà di inserimento sociale. Talora queste alterazioni possono essere irreversibili, per cui il costante controllo di queste condizioni permette la prevenzione di queste complicanze. Come già accennato, l’inserimento in comunità ludiche, ricreative e scolastiche può risultare difficoltoso: in questi pazienti bisogna favorire questo tipo di attività, in quanto un buon controllo della sintomatologia respiratoria può essere ottenuto anche tramite la costante attività fisica, che favorisce un adeguato sviluppo e modellamento dell’albero respiratorio.
Non per ultimo, il continuo monitoraggio di queste patologie può necessitarsi in situazioni in cui l’ambito familiare non riesca a gestire adeguatamente la condizione del paziente: la dipendenza del bambino dagli adulti, può far sì che patologie relativamente semplici possano risultare di difficile gestione in contesti familiari o socioeconomici critici.