L’asma bronchiale è la causa più frequente di malattia respiratoria cronica in età pediatrica, che determina un notevole impatto sui pazienti, le loro famiglie e l’intera comunità, rappresentando una delle più rilevanti cause di assenze scolastiche, ricorso ai servizi di emergenza e necessità di ospedalizzazione. Sebbene la prevalenza della malattia vari da nazione a nazione ed in funzione dell’età, circa il 10% dei bambini e il 5% degli adulti sono affetti da asma.
In età scolare la causa più frequente di asma bronchiale è l’allergia. Per allergia si intende il fenomeno per cui una persona reagisce in modo inappropriato e con danno verso l’organismo in seguito all’incontro con sostanze che normalmente non dovrebbero provocare reazioni. Le sostanze capaci di provocare allergie vengono dette allergeni.
L’asma allergico è spesso associato a storia familiare o personale di malattia allergica come ad esempio: dermatite atopica, rinite allergica, allergia alimentare, allergia a farmaci.
La maggior parte degli allergeni è costituita da sostanze comunemente presenti nell’ambiente introdotte nell’organismo principalmente per via respiratoria (inalatoria) e, meno frequentemente, per ingestione.
I principali allergeni inalatori sono:
I contaminanti outdoor diventano indoor all’apertura degli infissi degli ambienti confinati come quelli casalinghi.
I cambiamenti climatici modificano anche la stagionalità pollinica, ma grazie ai Centri di Monitoraggio atmosferico presenti su tutto il territorio nazionale è possibile registrare e conoscere le concentrazioni dei diversi pollini presenti nell’aria.
I pollini rappresentano la cellula sessuale maschile, vengono rilasciati dalle piante e sono veicolati dal vento e dagli insetti. Le piante più pericolose per l’allergia sono quelle senza fiori colorati, impollinate dal vento, perché liberano grandi quantità di polline. Le piante impollinate dagli insetti producono pochi pollini vischiosi che provocano allergia solo in seguito a stretto contatto. In Italia i pollini che rivesto maggiore importanza clinica sono quelli di piante erbacee e di alcune piante arboree.
I sintomi principali sono rappresentati da:
Quando la crisi asmatica è molto importante, il bambino appare inoltre prostrato, pallido o addirittura cianotico.
Può presentare difficoltà a parlare, interrompendo continuamente il discorso per la mancanza di fiato.
Tutti questi sintomi possono essere presenti per più giorni o più notti a settimana, a riposo e sotto- sforzo e quando molto frequenti indicano uno scarso controllo della patologia asmatica.
La diagnosi di asma si basa su:
L’obiettivo terapeutico nell’ asma, patologia che può essere controllata, ma non curata, consiste nel raggiungere il controllo della malattia (symptom control) e ridurre i rischi per il paziente (future risk). Le ultime linee guida sottolineano come tutte le terapie, compresa la terapia di fondo, vadano personalizzate per il singolo paziente, in particolare nei bambini piu piccoli.
Il primo trattamento consiste nell’evitare, quando possibile, l’allergene o gli allergeni responsabili della patologia.
La terapia farmacologica si avvale di farmaci che possono essere distinti in due categorie: i farmaci utilizzati nella fase acuta della malattia (sintomatici) e i farmaci utilizzati per il controllo della malattia (terapia di fondo).
I primi vengono usati quando il bambino ha la difficoltà respiratoria; i principali sono i broncodilatatori beta-adrenergici associati, nei casi più gravi, a steroidi sistemici necessari per ridurre lo stato infiammatorio.
Invece la terapia di fondo prevede l’utilizzo di corticosteroidi inalatori associati o meno a broncodilatatori inalatori e/o antileucotrienici per via orale in base allo stadio di malattia. Visto che la terapia è maggiormente condotta tramite farmaci somministrati con l’uso di spray e distanziatore è importante che venga ben spiegata e verificata ai controlli successivi la tecnica con cui il bambino assume il farmaco. Nelle forme severe di asma che non rispondono ai trattamenti convenzionali, innovative terapie con anticorpi monoclonali possono essere prescritte.
Inoltre, in pazienti con associata rinite allergica, l’immunoterapia allergene- specifica (AIT) risulta essere efficace nel ripristinare la fisiologica tolleranza immunologica e modificare la storia naturale della malattia allergica.