La rinite è un processo infiammatorio della mucosa nasale. Le forme più frequenti in età pediatrica sono la rinite allergica e la rinite infettiva. Le altre forme comprendono ad esempio quelle conseguenti a esposizione ad agenti irritanti come il fumo, o a fenomeni vasomotori, o da farmaci. È possibile distinguere una forma acuta, quando la durata dei sintomi è inferiore a 10 giorni, e una forma cronica qualora la persistenza dei sintomi sia superiore a tale periodo. A seconda della tipologia di allergene coinvolto, la forma allergica può manifestarsi con esacerbazioni stagionali (es. graminacee) o durante tutto l’anno (es. acari della polvere). I sintomi più frequenti sono prurito e scolo nasale con secrezioni sierose, starnutazione ripetuta, ostruzione nasale (sensazione di naso chiuso) con respirazione orale e russamento notturno. Spesso è associata alla comparsa di lacrimazione e prurito a livello oculare; tale associazione viene descritta come rinocongiuntivite allergica. Possono manifestarsi inoltre tosse e riduzione del senso dell’olfatto. La forma infettiva si presenta con sintomi simili, tuttavia è spesso caratterizzata da secrezioni mucose più dense e talvolta associata a febbre, malessere generale, mal di gola, cefalea e tosse. Gli agenti patogeni responsabili sono rappresentati soprattutto da virus respiratori (es. i Rhinovirus, i Coronavirus, i virus dell’influenza, gli Adenovirus, i virus parainfluenzali, il Virus Respiratorio Sinciziale, gli Enterovirus, i Metapneumovirus). Tra i batteri possono essere implicati lo Streptococcus pneumoniae, l’Haemophilus influenzae e la Moraxella catarrhalis. Talvolta, in particolare nel caso in cui l’agente patogeno sia di natura batterica, il quadro di rinite infettiva acuta può complicarsi con l’interessamento dei seni paranasali, configurando il quadro di una rinosinusite.
La diagnosi si basa su anamnesi ed esame obiettivo, comprensivo di ispezione anteriore delle cavità nasali (rinoscopia anteriore). Per quanto riguarda la forma allergica, il fattore scatenante può essere determinato mediante esecuzione di test allergologici cutanei (skin prick test) e valutazione del profilo di sensibilizzazione ai diversi allergeni ambientali (dosaggio delle IgE specifiche su sangue). Ci si può avvalere dell’esecuzione di un tampone nasofaringeo per l’isolamento dei virus respiratori, qualora sia necessario escludere un’eventuale eziologia infettiva anche sovrapposta alla forma allergica. Per la forma allergica, la terapia sintomatica si basa sulla somministrazione di antistaminico per via orale sotto forma di gocce o compresse e sull’utilizzo di corticosteroidi nasali topici, al fine di decongestionare la mucosa infiammata. I lavaggi del naso con soluzione fisiologica dovrebbero essere effettuati di routine in tutte le forme di rinite. La forma infettiva di natura virale, che rappresenta la maggioranza dei casi, richiede una terapia sintomatica e non si giova della terapia antibiotica. Tale terapia potrebbe essere utile nel caso subentrino delle complicanze e va iniziata solo dopo prescrizione medica del pediatra.
Nella rinosinusite l’infiammazione coinvolge, oltre alla mucosa nasale, anche la mucosa dei seni paranasali, cavità di piccole dimensioni situate all’interno delle ossa craniche (osso frontale, mascellare, etmoide e sfenoide). Tali strutture anatomiche comunicano direttamente con le cavità nasali, dalle quali ha origine il fenomeno infiammatorio dovuto a differenti cause (es. infezioni, infiammazione allergica, deficit del trasporto muco-ciliare) che comporta ristagno delle secrezioni con conseguente infezione dei seni paranasali. Anche la rinosinusite si può distinguere in forma acuta, più frequente in epoca pediatrica, e cronica (con durata superiore a 12 settimane). I sintomi caratteristici della forma acuta, oltre a quelli rinitici, sono rappresentati da ostruzione nasale con scolo di secrezioni catarrali, mal di testa, dolore facciale e tosse, eventualmente associati a rialzo febbrile. La forma acuta può beneficiare della terapia sintomatica mediante utilizzo di antidolorifici e anti-infiammatori in associazione alla terapia antibiotica per via orale. Anche nelle forme infettive si è rivelata utile la somministrazione di terapia steroidea locale per via nasale. La forma cronica, oltre all’inquadramento allergologico analogo a quello descritto per le forme rinitiche, merita un accurato approfondimento con valutazione otorinolaringoiatrica comprensiva di endoscopia a fibre ottiche ed eventuale esecuzione di TC del massiccio facciale, al fine di escludere anomalie strutturali e anatomiche.