Vaccinazione influenzale e patologie respiratorie

Come ogni anno la stagione invernale porta con sé un carico non indifferente di malattie infettive respiratorie, le quali colpiscono in particolar modo la popolazione pediatrica, che per diversi motivi sociali e biologici si trova particolarmente esposta a queste infezioni. La pandemia da SARS-CoV-2 ha messo in luce ancora di più l’importanza della prevenzione di queste malattie. Mai come quest’anno risulta indispensabile attuare un’importante campagna vaccinale su larga scala (dove disponibile) per tutte quelle infezioni che portano inevitabilmente ad un alto carico di morbilità sia direttamente sulla popolazione pediatrica che indirettamente su quella adulta.
Per tale motivo viene consigliata vivamente la vaccinazione anti-influenzale in tutta la popolazione pediatrica con più di 6 mesi di vita, in particolar modo nei bambini fragili affetti da patologie croniche (asma, cardiopatie congenite, diabete mellito di tipo 1, encefalopatie congenite gravemente debilitanti, etc). I vaccini disponibili contro il virus dell’influenza sono di diverso tipo. Si tratta di vaccini quadrivalenti (2 ceppi di influenza virus A e 2 ceppi di influenza virus B) disponibili nella classica formulazione a somministrazione intramuscolare (virus inattivato) e nella formulazione a somministrazione intranasale (virus vivo attenuato). Quest’ultima formulazione è utilizzabile per la fascia d’età 2-18 anni.

È bene comunque non dimenticare che la pandemia da SARS-CoV-2 non è finita e che il virus continua attivamente a circolare. A tale riguardo è sempre consigliata la vaccinazione anti-SARS-CoV-2 per tutti quei bambini e adolescenti che non siano ancora stati vaccinati e la somministrazione della dose booster aggiuntiva per i pazienti dai 12 anni in su. I vaccini approvati in età pediatrica sono i due vaccini a mRNA entrambi per gli adolescenti sopra i 12 anni, il primo anche per i bambini di età compresa tra 5 e 11 anni utilizzando un dosaggio inferiore (un terzo del dosaggio).

È prevista la somministrazione di due dosi per iniezione intramuscolare (nella parte superiore del braccio), a distanza di tre settimane l’una dall’altra. Ad oggi la vaccinazione anti-SARS-CoV-2 in età pediatrica è del tutto sicura, per cui i bambini e gli adolescenti devono essere vaccinati in quanto anche i bambini possono avere forme gravi (ad esempio i pazienti con comorbidità) e possono esserci complicanze a breve e lungo termine. Inoltre, vaccinare la popolazione pediatrica limita la diffusione dell’infezione e la reinfezione della popolazione con nuove varianti che possono sviluppare un escape vaccinale.
Oltre a queste misure di prevenzione non vanno mai dimenticate le più banali ma altrettanto importanti misure comportamentali, come l’accurata igiene delle mani. L’isolamento al proprio domicilio non obbligatorio per le altre infezioni che non siano SARS-CoV-2 è un’importante misura per limitare la diffusione dei virus respiratori, in particolare dell’influenza. Evitare il contatto con soggetti “raffreddati” è una semplice ma importante misura di prevenzione comportamentale. Infine, l’utilizzo della mascherina, seppur non più obbligatorio dovrebbe sempre preso in considerazione in caso di infezione intercorrente o all’interno di luoghi affollati.