Conoscere i meccanismi alla base del vaccino Covid-19 può offrire maggiori informazioni sulla modalità di azione e sull’efficacia.
Il vaccino è un preparato biologico che stimola la produzione di anticorpi e permette al paziente di sviluppare l’immunità, innescando una risposta contro l’agente estraneo al quale il vaccino è diretto.
Sebbene la funzione sia quella di proteggere il paziente da una patologia specifica e di creare una forma di immunità, non tutti i vaccini sono uguali, ma alcuni sono caratterizzati da una struttura di base nettamente diversa.
Nel caso del vaccino Covid-19, ad oggi esistono due forme vaccinali e può essere opportuno conoscerne le differenze.
I vaccini a vettore virale sono farmaci che utilizzano come vettore il virus modificato in laboratorio: esso è inattivo ed è in grado di portare alle cellule la proteina Spike del Covid-19, in modo da generare una risposta di difesa da parte dell’organismo. A questa categoria appartengono i ben noti Astrazeneca e Johnson&Johnson.
Nel caso dei vaccini a mRNA vengono utilizzate delle molecole di RNA messaggero modificato: queste consentono di consegnare alla cellula un messaggio e sintetizzare, in questo caso, la proteina Spike del Covid-19. I vaccini Pfizer e Moderna utilizzano entrambi mRNA come forma strutturale.
La vaccinazione contro il Covid-19 è fondamentale per ridurre drasticamente i sintomi del virus e tentare di azzerare la curva dei contagi a livello globale.
Il vaccino ha garantito sino ad oggi un’efficacia elevata e la comparsa di effetti collaterali lievi in un numero ridotto di pazienti appartenenti a diverse fasce di età.
Quali sono, quindi, gli effetti collaterali del vaccino Covid-19 e con quale frequenza possono comparire?
Per una maggiore chiarezza il Prof. Fabrizio Pregliasco delinea le caratteristiche dei vaccini Covid-19 esistenti e i rischi potenziali per la salute del paziente.