È importante premettere che i dati a nostra disposizione, aggiornati a questi giorni, proveniente dalla Cina e soprattutto dalla Francia, suggeriscono che, almeno in Europa, non ci sia un aumento dei casi di polmonite. La numerica è in linea con il normale andamento degli anni scorsi del periodo attuale: quello invernale.
Alcuni rilievi, che sono stati eseguiti in Cina, dimostrano un incremento del patogeno mycoplasma che noi conosciamo molto bene e che possiamo definire ibrido in quanto presenta sia le caratteristiche del virus, per la sua capacità di entrare all’interno delle cellule, sia quelle del batterio. Non si tratta quindi di una novità per le nostre realtà, lo incontriamo regolarmente nella nostra epidemiologia.
Quindi non deve esserci allarmismo; ovviamente a fronte di un incremento dei casi abbiamo aumentato la sorveglianza all’interno dei pronti soccorsi pediatrici.
Questa affermazione non è corretta. Il mycoplasma colpisce tutte le età: bambini, adolescenti e adulti. È più difficile che colpisca i bambini piccoli (0-2anni), normalmente l’età maggiormente coinvolta è quella prescolare e scolare; è un tipico patogeno del bambino/ragazzo che va a scuola.
Siamo in osservazione per valutare se c’è un’inversione di tendenza, ma al momento non abbiamo rilevato nulla di diverso dalle passate stagioni. Dati confortati da quelli francesi che vedono un allineamento con i nostri. In Francia, infatti, c’è stato un modesto aumento dei casi di questa patologia, ma sempre nella fascia di età preadolescenziale.
L’allerta è elevata, perché di fronte ad ogni novità epidemiologica è importante alzare l’attenzione, ma non siamo assolutamente in una situazione emergenziale.
Purtroppo, non ci sono sintomi caratteristici, i sintomi sono quelli tipici delle infezioni che interessano sia le alte vie, sia le basse vie respiratorie: febbre, tosse, raffreddore.
Qualche indicazione orientativa può arrivare dall’indagine radiologica, perché la lastra del torace può evidenziare un quadro di tipo interstiziale, caratteristico di questa patologia, che si differenzia dal quadro di forme polmonitiche vere e proprie. Rimane però fondamentale, per una diagnosi definitiva, procedere con gli esami microbiologici.
In questo periodo fino a febbraio è facile che i bambini si ammalino a causa della circolazione dei virus influenzali e para-influenzali (covid incluso), non ci si deve allarmare.
Bisogna essere attenti soprattutto quando i bambini sono molto piccoli 4/5mesi di vita, perché hanno difficoltà a bere e a mangiare e quindi se hanno una situazione respiratoria compromessa possono incorrere in disturbi maggiori che richiedono un’assistenza maggiore.
Come sempre se i sintomi persistono e la condizione generale non migliora, nonostante i primi approcci terapeutici indicati dal pediatra, è importante approfondire e recarsi in ospedale.
Una raccomandazione importante da dare ai genitori è quella di non inserire subito a scuola il bambino una volta guarito. Il sistema immunitario, infatti, dopo un’infezione subisce una specie di fenomeno transitorio di modesta depressione per poi incrementare le sue capacità di difesa. In questo intervallo di tempo il rischio di ammalarsi nuovamente è alto, per tale motivo è meglio prolungare il periodo di assenza di qualche giorno.
La polmonite da Mycoplasma si cura con gli antibiotici, per questo è importante prima di tutto avere una diagnosi corretta (no al fai da te).
Ricordiamo che le infezioni respiratorie virali richiedono un approccio terapeutico differente con il ricorso ad antinfiammatori, antipiretici raccomandati dal proprio pediatra a cui affiancare una detersione delle alte vie aeree attraverso i lavaggi nasali per permettere una respirazione adeguata.
In caso di tosse si può ricorrere anche a prodotti naturali che aiutano alla modulazione del sintomo.
Tutte indicazioni che però devono essere concordate con il pediatra di base.
Infine, è bene sottolineare l’importanza della vaccinazione influenzale, estremamente efficace per aiutare il sistema immunitario dei bambini.