Intervista del Mese

RINOSINUSITE

Intervista al Prof. Frank Rikki Mauriz Canevari​

Prof. Frank Rikki Mauriz Canevari

Associate Professor DISC Department, University of Genoa, Italy Unit of Otorhinolaryngology-Head and Neck Surgery, IRCCS Ospedale Policlinico San Martino

Rinosinusite: di cosa parliamo?

La rinosinusite è una malattia molto comune in tutto il mondo. Viene definita come una infiammazione del naso e dei seni paranasali caratterizzata dalla presenza di due o più sintomi di cui uno deve essere naso chiuso, congestione nasale o naso che cola associate o meno a dolore-peso al volto e/o a riduzione-perdita dell’olfatto.  Questa definizione apparentemente complessa è la definizione dettata dalle linee guida internazionali fornite dal recente EPOS 2020. La creazione di definizioni nasce dall’esigenza di differenziare diverse malattie che hanno sintomi comuni come ad esempio la sinusite e la rinite allergica che hanno come sintomo  il naso chiuso ma hanno cause diverse. In termini più comprensibili la rinosinusite presenta i sintomi che compaiono nel comune raffreddore ossia naso chiuso, catarro nasale e mal di testa. La rinosinusite si può dividere in due forme principali con un criterio di tipo temporale. La rinosinusite acuta ha una durata inferiore alle 12 settimane mentre la rinosinusite cronica dura più di 12 settimane.

Che incidenza ha la RINOSINUSITE e quali sono le cause?

La rinosinusite acuta colpisce dal 6 al 15 % della popolazione mentre la forma cronica circa il 5-12 %.  Le due forme principali di sinusite sono diverse non solo per la caratteristica temporale ma differiscono anche nelle cause. Le forme acute nascono da una infezione mentre le forme croniche sono la risultante di processi infiammatori. La rinosinusite acuta nasce come una infezione da virus e quando dura meno di 10 giorni non necessita di terapie specifiche. Solo se vi è un peggioramento dei sintomi come la comparsa di catarro giallastro, febbre e mal di testa vi è una sovrapposizione di batteri e quindi risulta giustificabile la prescrizione di antibiotici. Solo il 5% delle sinusiti acute sono batteriche, ciò nonostante l’utilizzo di antibiotici nelle forme acute è molto diffuso. L’utilizzo improprio di terapie antibiotiche risulta dannoso sia per la singola persona che assume una terapia che non serve e può avere effetti collaterali ma soprattutto nella popolazione perché stimola un fenomeno definito resistenza ossia la selezione di batteri che non sono più sensibili ai comuni antibiotici riducendo le armi utilizzabili per contrastare le infezioni nella popolazione. Le forme croniche si differenziano in due gruppi principali: con e senza polipi. I meccanismi che determinano le forme croniche sono molto complessi e sono la risultante di diversi fattori sia individuali in termine di risposte immunitarie che ambientali. Anche nelle forme croniche i batteri svolgono un ruolo marginale nella malattia ed analogamente alle forme acute il loro utilizzo deve essere limitato a casi selezionati.

Sinusite e rinosinusite sono la stessa cosa?

Sinusite e rinosinusite sono termini che nella maggior parte dei casi sono sinonimi, ossia definiscono la stessa malattia. I processi infiammatori colpiscono sia il naso che i seni paranasali. In una piccola percentuali di casi vi sono tuttavia malattie che colpiscono solo un seno paranasale come ad esempio le sinusiti mascellari odontogene che nascono da infezioni dentarie o da procedure odontoiatriche e si limitano al solo seno coinvolto. In questi casi si può utilizzare in modo corretto il termine sinusite. La differenza non è quindi solo nel termine ma ci aiuta a definire in modo preciso la causa della malattia e ad adottare la terapia più efficace per il paziente.

Allergie e asma incidono sulla manifestazione della patologia?

L’associazione tra asma e allergie è molto forte basti pensare che circa l’ 80% delle persone che hanno un’asma bronchiale allergico hanno una rinite allergica. Allergie ed asma sono strettamente correlate con le malattie rinosinuali e la presenza di una rinosinusite cronica è stata per anni considerata come un fattore peggiorativo dell’asma stesso. Attualmente quando coesistono queste due patologie vengono considerate come manifestazioni di una stessa malattia e vengono definite con il termine United Airways Disease. La stretta relazione tra le due malattie ha determinato l’esigenza di una collaborazione tra diverse figure professionali per l’inquadramento ed il trattamento delle affezioni delle vie respiratorie. In termini più semplici quando viene diagnosticata una sinusite cronica dall’otorinolaringoiatra risulta indispensabile un inquadramento allergologico e pneumologico in modo da individuare patologie non del tutto manifeste in modo precoce e consentendo di programmare un percorso diagnostico e terapeutico personalizzato per il paziente.   

L’aerosolterapia come può aiutare chi soffre di rinosinusite?

L’aerosolterapia è una delle opzioni terapeutiche che si possono utilizzare nel trattamento delle patologie delle vie respiratorie. Attraverso la nebulizzazione di particelle vengono veicolati farmaci che arrivano direttamente nella area da trattare evitando gli effetti collaterali che si possono avere nell’assunzione dello stesso farmaco per via sistemica. Se viene utilizzata l’aerosolterapia risulta importante la scelta del device adeguato. Nel trattamento delle patologie polmonari si utilizzano le forcelle nasali o la maschera facciale mentre nelle rinosinusiti è importante utilizzare le docce nasali in quanto creano delle goccioline di dimensioni maggiori che quindi si fermano nel distretto nasosinusale. Questo tipo di terapia trova un importante utilizzo specie in età pediatrica in quanto risulta ben accetto dai piccoli pazienti.

Ci sono situazioni ambientali che favoriscono i sintomi? (Inquinamento, temperature fredde etc)

Le situazioni ambientali sono considerabili fattori determinati nella origine, nel mantenimento e nel peggioramento delle rinosinusiti. Le rinosinusiti, specie le forme croniche, sono in rapido aumento nei paesi industrializzati e l’inquinamento atmosferico è direttamente correlato con l’aumento di queste malattie. Analogamente anche l’inquinamento degli alimenti e dell’acqua svolgono un ruolo nella genesi e nel mantenimento delle malattie rinosinusali ma con correlazioni più difficilmente dimostrabili. Anche l’inquinamento domestico correlato ai materiali di costruzione degli edifici sembra poter svolgere un ruolo importante. Tra le abitudini voluttuarie il fumo di sigaretta sia diretto che indiretto è direttamente responsabile delle rinosinusiti e dei loro peggioramenti. Le condizioni climatiche sono più correlabili alla genesi delle rinosinusiti acute con la diffusione delle forme virali che sono tipiche dei mesi invernali a clima più freddo e il peggioramento delle riniti allergiche tipiche dei mesi primaverili ed estivi.

Conclusioni.

Le rinosinusiti, specie quelle croniche, sono malattie che hanno un impatto economico molto importante sulla società sia in termini di spese sanitarie sia in termine di giornate lavorative perse e di ridotta produttività sul lavoro. Gli attuali campi di ricerca sono mirati ad individuare i meccanismi di origine di queste malattie in modo da bloccare o diminuire i processi infiammatori che peggiorano la malattia. In casi selezionati possono essere utilizzati anche interventi chirurgici che hanno lo scopo di migliorare i sintomi e di rendere le terapie disponibili più efficaci ma non possono essere considerati risolutivi. Nell’ambito della prevenzione delle rinosinusiti e di molte altre patologie risulta altresì di fondamentale importanza uno sforzo di tutta la collettività per la riduzione dell’impatto ambientale.

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