Il vaccino ci proteggerà ed eviterà la diffusione del virus, ma dovremo continuare a monitorare come il covid-19 si comporterà e se e come muterà.
Abbiamo già assistito alla mutazione individuata in Gran Bretagna.
La vaccinazione, come quella influenzale, non è obbligatoria, ma l’emergenza che abbiamo vissuto e stiamo vivendo ci porta a raccomandare fortemente di farla.
L’obiettivo principale è proteggere la salute delle categorie più fragili (anziani, malati con patologie serie), tutte le persone che sono in prima linea come medici, infermieri, operatori sanitari, volontari, e coloro che sono più esposti al rischio come ad esempio gli insegnanti.
Maggiore sarà la copertura, come per la vaccinazione influenzale, maggiore sarà la possibilità di arginare il contagio.
I dispositivi di protezione individuale, mascherine, igienizzante così come il distanziamento, rimangono fondamentali. Non dobbiamo dimenticare che sono strumenti per proteggerci e per proteggere le altre persone.
Solo quando non ci sarà più un rischio effettivo si potrà valutare un cambiamento nelle attuali abitudini.
La ricerca che ha portato alla realizzazione dei vaccini anti-covid, ha potuto contare su investimenti molto alti e su un lavoro dei team di scienziati a livello globale che hanno lavorato insieme per arrivare a un vaccino efficace.
Gli sforzi impiegati non sono paragonabili alle risorse impiegate nei normali iter di sviluppo di un farmaco. Ciò ha permesso di accorciare molto i tempi, pur rimanendo fermi i processi di approvazione degli enti preposti (FDA, EMA, AIFA) a garanzia e tutela della salute della popolazione.
Dall’inizio della pandemia molti passi si sono fatti nella ricerca di soluzioni terapeutiche da impiegare nei pazienti colpiti dal coronavirus.
Non c’è ancora una cura definitiva perché l’evoluzione della malattia varia molto da soggetto a soggetto e la risposta è altrettanto soggettiva. La guarigione è però una realtà.
Sicuramente chi ha già superato il Covid-19 ha sviluppato l’immunità al virus, esistono però dei casi in cui si sono registrate delle ricadute.
Non abbiamo ancora evidenze che spieghino come mai alcuni soggetti si sono ammalati nuovamente, per questo è importante non abbassare mai la guardia.
Anche in questo caso non esiste nessuna motivazione valida per temere il contatto con gli animali domestici.
Non ci sono evidenze scientifiche che possano essere infettati dal coronavirus.
Vaccinazione influenzale e vaccinazione contro il Covid-19 sono due cose differenti. Farle entrambe è importante, il primo, quello influenzale, in questo momento permette di fare una diagnosi differenziale, cioè di individuare meglio i pazienti potenzialmente Covid-19 escludendo che i sintomi riferiti si possano attribuire all’influenza, il secondo invece ci difende dal rischio di contagio del coronavirus.
Altra informazione importante è che non ci sono controindicazioni sulla possibilità di eseguire entrambe le vaccinazioni.
Oggi il virus ha raggiunto tutto il pianeta, non ci sono più discriminanti utili al contenimento della sua diffusione.
La differenza è nelle politiche adottate dai singoli paesi per la tutela della salute pubblica e in base a queste politiche possono esserci restrizioni nei confronti di altri stati, maggiormente colpiti, attraverso ad esempio la chiusura degli accessi ai confini (esempio sospensione dei voli, treni ect).
Per segnalare sintomi e contatto con persone a rischio chiamare il numero 1500 o il 112 (livello nazionale).
Per i numeri verde territoriali si rimanda a questa pagina: NUMERI UTILI REGIONALI